RAPPORTO SULLA LIBERTA' RELIGIOSA INTERNAZIONALE

(pubblicato nel dicembre 2003)

TRADUZIONE INFORMALE, DA NON CONSIDERARE COME TESTO UFFICIALE
La versione originale in inglese è disponibile alla pagina: http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2003/24415.htm

 

ITALIA

Rapporto sulla libertà religiosa internazionale - 2003

Pubblicato dal Bureau of Democracy, Human Rights and Labor (Ufficio per la democrazia, i diritti umani e il lavoro)

La Costituzione garantisce la libertà religiosa, e, in generale, il Governo ha rispettato questo diritto nella pratica.

Nel periodo coperto dal presente rapporto, non sono stati registrati cambiamenti nel livello di rispetto della libertà religiosa, e la politica del governo ha continuato a contribuire alla pratica generalmente libera della religione. Il Paese non ha una religione di Stato. Tuttavia, la Chiesa cattolica gode di alcuni privilegi non concessi ad altre fedi e derivanti dalla sua predominante diffusione e dalla sua storica autorita' politica.

I rapporti tra le religioni all'interno della società, in linea di massima amichevoli, contribuiscono alla libertà religiosa. Il peso della chiesa cattolica nella società ha causato controversie nel momento in cui gli insegnamenti della chiesa sembravano influenzare i legislatori cattolici su questioni di politica pubblica.

L'aumento dell'immigrazione ha condotto ad una sorta di sentimento di ostilità verso gli immigranti. Per i molti immigranti musulmani, la religione è un altro elemento che li differenzia dai cittadini italiani per nascita.

Il governo USA discute le questioni di libertà religiosa con il governo italiano nel contesto generale del dialogo e della politica di promozione dei diritti umani.

Sezione I. Demografia della religione

Il Paese un una superficie di 116.347 miglia quadrate (301.333 km2), con una popolazione di circa 57 milioni di abitanti. Si ritiene che circa l' 87 per cento dei cittadini italiani per nascita si dichiarino cattolici. Tra quegli stessi cittadini, i Testimoni di Geova costituiscono la seconda congregazione in ordine di grandezza, con circa 400 mila aderenti. Tuttavia, l'immigrazione‹sia legale sia illegale‹continua ad aggiungere ingenti gruppi di residenti non cristiani, specie musulmani provenienti dall'Africa del nord, dall'Asia meridionale, dall'Albania e dal Medio oriente, che raggiungono il milione circa. I buddisti sono circa 40 mila di origine europea e 20 mila di origine asiatica.

Scientology dichiara di avere circa 100 fedeli, i valdesi circa 30 mila e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) circa 20 mila. La comunità ebraica di circa 30 mila aderenti dispone di sinagoghe in 21 città. Altre importanti comunità religiose comprendono la chiesa ortodossa, piccoli gruppi protestanti, i buddisti giapponesi, la fede Baha'i e gli induisti dell'Asia meridionale.

Sezione II. Condizione della libertà religiosa

Quadro legale/politico

La Costituzione garantisce la libertà religiosa, e, in generale, il Governo ha rispettato questo diritto nella pratica. A tutti i livelli, il governo si adopera per proteggere questo diritto pienamente e non ne tollera l'abuso, sia da parte dei rappresentanti di governo sia da parte dei privati.

Prima dell'adozione della Costituzione nel 1947, i rapporti del Paese con la chiesa cattolica erano governati dal Concordato firmato nel 1929, che aveva risolto dispute di lunga data nate dallo scioglimento degli Stati papalini e decretato il cattolicesimo religione ufficiale del Paese. La revisione del Concordato nel 1984 ha formalizzato il principio dello Stato secolare ma ha conservato l'appoggio statale alla religione, appoggio che poteva essere esteso, su richiesta, ad altre confessioni non cattoliche. In tali casi, l'appoggio dello Stato deve essere governato dalla legge di attuazione delle normative di un'intesa tra il governo e tali confessioni religiose. In base ad un'intesa, i ministri religiosi sono autorizzati ad accedere negli ospedali, nelle carceri e nelle caserme, possono registrare civilmente i matrimoni religiosi, eseguire pratiche speciali nei funerali, e gli studenti sono esentati da scuola per le loro feste religiose. Se una comunità religiosa ne fa richiesta, un'intesa può stabilire il finanziamento pubblico in cui il contribuente devolve volontariamente una parte delle tasse a quella comunità. Si tratta di un privilegio che alcune comunità avevano inizialmente rifiutato ma poi richiesto.

L'assenza di un'intesa non incide sulla libertà di una comunità di celebrare i loro riti. Ma i privilegi di un'intesa non sono sempre concessi automaticamente, e una comunità religiosa che non abbia stipulato un'intesa non beneficia dei contributi economici volontari dei contribuenti.

Nel 1984, il primo accordo del genere concesse benefici specifici alla chiesa valdese. Accordi simili, che vengono negoziati dal Ministero degli Interni e devono essere approvati dal parlamento, accordò benefici simili alla Chiesa avventista e all'assemblea di Dio (1988), alla Chiesa ebraica (1989), e alla chiesa battista e luterana (1995).

Nel 2000 lo Stato ha firmato accordi con l'Unione buddista e con i Testimoni di Geova. Tuttavia, tali intese sono state ratificate dal parlamento dopo che quel governo ha lasciato la carica. A seguito delle nuove richieste presentate dai mormoni (1998), dalla Chiesa apostolica (2000), dal patriarcato di Costantinopoli della chiesa ortodossa (1998), dagli induisti (2001), e dai (Buddisti giapponesi) Soka Gakkai (2001), l'attuale governo ha deciso di completare il lavoro sulle richieste in sospeso e presentare al Parlamento, come pacchetto unico, tutte le intese, comprese quelle firmate precedentemente con l'Unione buddista e i Testimoni di Geova. Il Governo intende finalizzare la legge omnibus sulla libertà religiosa, che comprende le attuali norme contenute in altre leggi, prima di chiedere l'approvazione degli accordi in sospeso. Alla fine del periodo coperto da questo rapporto, tali accordi erano in attesa della ratifica parlamentare. Le divisioni tra le organizzazioni musulmane del Paese, come i molti gruppi di immigranti musulmani, hanno frenato gli sforzi di detta comunità di ricercare un'intesa con il Governo.

La revisione del Concordato del 1984 ha concesso alla Chiesa cattolica determinati privilegi. Per esempio, la Chiesa può scegliere gli insegnati di religione cattolica, pagati dallo Stato, per "l'ora di religione" delle scuole pubbliche. Tale corso è un'opzione, e gli studenti che non desiderino frequentarlo sono liberi di frequentare altre classi oppure, in certi casi, tornare a casa prima. Mentre in passato si trattava di un corso di catechismo insegnato da sacerdoti cattolici, ora gli insegnanti scelti dalla chiesa possono essere laici o religiosi, e l'istruzione può comprendere materiali inerenti altre fedi.

Nelle piccole comunità, dove le informazioni riguardo alle altre fedi e il numero di non aderenti al cattolicesimo è limitato, possono sorgere problemi. La Costituzione vieta l'appoggio statale alle scuole private. Tuttavia, la diminuzione delle iscrizioni alle scuole cattoliche ha condotto i funzionari della chiesa cattolica, che gestisce la rete più grande di scuole private, a chiedere l'aiuto del Governo.

Sebbene la religione cattolica romana non sia più la religione di Stato, qualche volta il fatto che sia la religione dominante crea problemi. Nel novembre 2002, per la prima volta il papa ha parlato ad una sessione congiunta del Parlamento, esortando i legislatori a dare enfasi ai valori morali e allo storico retaggio cristiano della società nell'esercizio delle loro funzioni. Nel gennaio 2002, il papa ha chiesto ai giuristi cattolici di boicottare i casi di divorzio. Tuttavia, il Ministro della Giustizia Roberto Castelli ha sottolineato che i giudici non possono esercitare "obiezione di coscienza" nell'espletamento dei loro doveri e non si è saputo di nessun giudice che abbia boicottato casi di divorzio in risposta al discorso del papa. A seguito di una serie di consultazioni della chiesa con i leader politici prima delle elezioni nazionali del 2001, il presidente Ciampi ha rilevato la natura secolare dello Stato e l'esplicita separazione costituzionale tra stato e chiesa. Nel giugno 2002, il Parlamento ha approvato la legge appoggiata dal Vaticano che vieta l'uso di sperma da donatori per la fecondazione artificiale. La legislazione è stata appoggiata dai legislatori cattolici di tutte le correnti politiche, mentre i conservatori secolari e i comunisti si sono uniti per opporla. Durante il periodo coperto da questo rapporto, i politici cattolici in vista si sono uniti al papa e ad altri funzionari della chiesa per premere affinché la Costituzione europea riconoscesse il retaggio cristiano europeo.

La presenza della simbologia cattolica, come i crocefissi, nelle aule di tribunale, nelle scuole e in altri edifici pubblici provoca critiche ed alcune cause legali. In marzo, il parlamento ha rinviato una proposta di legge presentata da alcuni partiti che imponeva l'affissione di crocifissi nelle aule delle scuole pubbliche. Nel 2000, la Corte di Cassazione, la più alta corte d'appello, ha emesso un verdetto a favore di un insegnante che sosteneva che i crocefissi non debbono essere presenti nei seggi elettorali gestiti da uno stato secolare. Tuttavia, i tentativi di eliminare i crocefissi dalle aule delle scuole pubbliche, nel rispetto degli studenti musulmani, portati avanti dai singoli insegnanti, sono stati definiti dai giornali "eccesso di zelo".

I missionari o i lavoratori religiosi non incontrano ostacoli per l'accesso nel Paese, ma devono fare richiesta di visto prima di giungervi.

Limiti alla libertà religiosa

La politica del governo e la sua implementazione hanno contribuito alla pratica generalmente libera della religione.

Non si hanno rapporti di carcerazioni o arresti per motivi religiosi.

Conversione forzata

Non ci sono rapporti di conversione forzata, compresi i casi di cittadini USA minorenni rapiti o illegalmente presi dagli Stati Uniti, o di rifiuto del permesso di tali cittadini di far ritorno negli Stati Uniti.

Sezione III ­ Atteggiamenti della società

I rapporti tra le religioni all'interno della società, in linea di massima amichevoli, contribuiscono alla libertà religiosa. I funzionari religiosi e governativi hanno continuato ad incoraggiare il rispetto reciproco delle differenze religiose.

Visti gli aspetti negativi del passato fascista del Paese, i leader politici rendono omaggio regolarmente agli ebrei vittime delle leggi razziali del 1938.

Ogni anno, le autorità nazionali, regionali e locali organizzano iniziative ed altri avvenimenti per celebrare il Giornata nazionale della memoria, in ricordo dell'olocausto il 27 gennaio. Nell'aprile 2003, il parlamento ha approvato la creazione di un Museo nazionale dell'Olocausto a Ferrara.

L'aumento dell'immigrazione, proveniente maggiormente dalla Cina, dall'Asia del sud, dall'Africa settentrionale e occidentale, dall'Europa orientale, dai Balcani, dalla Turchia e dal Medio Oriente, sta alterando la struttura demografica e culturale delle comunità in tutto il Paese ed ha condotto ad una sorta di sentimento di ostilità verso gli immigranti.

Per i molti immigrati musulmani nel Paese, la religione è un altro elemento che li differenzia dai cittadini italiani per nascita. Alcuni politici cattolici e leader delle comunità hanno contribuito alla reazione popolare quando hanno individuato in quell'immigrazione una minaccia all'"identità nazionale" del Paese e quindi l'esigenza di favorire l'immigrazione dei cattolici "o almeno di cristiani". Alle volte, i portavoce della chiesa hanno messo in luce le difficoltà all'interno dei matrimoni misti tra cattolici e musulmani.

L'arresto e il processo di estremisti islamici accusati di aver usato i centri di preghiera per pianificare, coordinare e sostenere il terrorismo e la sostituzione dell'imam della grande moschea di Roma accusato di aver predicato la violenza contro gli "infedeli" hanno indotto alcuni commentatori ed alcuni politici ad esprimersi in termini generici sull'incompatibilità dell'Islam con le società che fanno perno intorno ai valori e convinzioni giudaico-cristiani. Altri politici in vista, compreso il Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu e il Presidente del Senato Marcello Pera, hanno respinto tali generalizzazioni ed esortato a rafforzare il dialogo interconfessionale. Il Presidente Pera preme per la rapida conclusione di un'intesa con i rappresentanti della fede islamica, considerandola un ulteriore mezzo per isolare gli estremisti.

Il partito politico Lega Nord, un membro di minoranza della coalizione di Governo, ha dichiarato che le pratiche e le convinzioni di molte comunità islamiche, come la poligamia, le leggi sulla famiglia, il ruolo delle donne, la non separazione tra chiesa e stato, rendono difficile l'integrazione nella società di molti immigranti musulmani.

Alcuni enti governativi del Paese forniscono i fondi per la costruzione di luoghi di culto e suolo pubblico per la costruzione, e aiutano a conservare i luoghi di culto storici in cui si trova gran parte del retaggio artistico e culturale del Paese. La regione Campania ha stanziato fondi pubblici per la costruzione di una moschea a Napoli nonostante l'assenza di un'intesa formale tra lo Stato ed i rappresentanti della religione musulmana.

Sezione IV. Politica del governo USA

Il governo USA discute delle questioni di libertà religiosa con il governo italiano nel contesto generale del dialogo e della politica di promozione dei diritti umani.

Pubblicato il 18 dicembre 2003